…l’arabista in erba cederà presto al fascino particolare dei vari dialetti,
Corso di arabo contemporaneo (Hoepli 2010)
الْفُصْحَى al-fuṣḥā e لَهْجَة lahǧa
La tradizione occidentale identifica la lingua ufficiale dei ventidue Stati indipendenti della Lega araba come arabo classico, arabo letterario o arabo standard.
La tradizione araba usa invece la definizione اللغة العربية الفصحى al-luġa l-ˁarabiyya l-fuṣḥā, “la lingua araba eloquentissima”, o الْفُصْحَى al-fuṣḥā (da leggere fúṣ-ḥā), che deriva da فَصِيح faṣīḥ, “puro; elegante; eloquente”.
Il termine لُغَة luġa, “lingua”, designa in generale la facoltà umana del linguaggio.
Quello che in Occidente è definito arabo dialettale, arabo colloquiale o arabo parlato, in arabo è reso da عَامِّيَّة ˁāmmiyya, “lingua parlata; dialetto”, più usato nel Mashreq, o da دَارِجَة dāriǧa, “lingua corrente”, più usato nel Maghreb.
Il termine لَهْجَة lahǧa, “accento; dialetto, parlata”, non è connotato regionalmente.
Quattro forme di arabo
L’arabistica moderna distingue quattro forme di arabo:
- l’arabo classico, la lingua testimoniata dalla poesia preislamica (V-VII secolo d.C.), dal Corano – con l’avvento dell’Islam, la fuṣḥā assurge al ruolo di lingua sacra, scelta per la Rivelazione divina – e da tutta la letteratura dei primi secoli dell’ègira (dal 622 d.C.);
- l’arabo moderno standard, la lingua insegnata nelle scuole arabe e usata dagli scrittori del Novecento, nella prosa giornalistica e nei testi scritti amministrativi, nei mezzi di comunicazione di massa e nelle università;
- il neoarabo o arabo dialettale, l’insieme di dialetti usati nella comunicazione quotidiana, al di fuori dello scritto e delle situazioni formali, che varia da un Paese arabo all’altro, da una regione all’altra e anche all’interno dei singoli Stati;
- il medioarabo, una forma di arabo scritto che coesiste con l’arabo classico a partire dal Medioevo e in cui compaiono devianze dalla fuṣḥā e tracce del dialetto.
La diglossia
La situazione linguistica del mondo arabo è definita con il termine diglossia.
Nei Paesi arabi coesistono due varietà della stessa lingua: una varietà alta, l’arabo moderno standard o fuṣḥā, lingua ufficiale di ogni Stato, della letteratura, della stampa, dell’amministrazione, dell’istruzione e dei mezzi di comunicazione; e una varietà bassa, il dialetto o ˁāmmiyya o dāriǧa o lahǧa, lingua della comunicazione quotidiana. I due sistemi linguistici sono aperti e si influenzano a vicenda: accanto all’arabo standard ne esiste uno più disinvolto, influenzato dal dialetto del parlante, e si distinguono diversi livelli di dialetto – locale, nazionale, colto e formale.
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Fonti
- Giuliano Mion, La lingua araba, © Carocci, 2008
- Corso di arabo contemporaneo. Lingua standard – Livelli A1-B2, © Hoepli 2010
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