Mondo arabo: Paesi e capitali / 1

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L’arabo (الْعَرَبيّة  al-ˁarabiyya, عَرَبيْ  ˁarabiyy) è la lingua materna di oltre 250 milioni di parlanti e la lingua semitica attualmente più diffusa.

Il mondo arabo, اَلْعَالَم اَلْعَرَبِيّ  al-ˁālam al-ˁarabiyy, comprende l’ampia zona geografica estesa su Asia e Africa (Medio Oriente, Nordafrica e parte del Deserto del Sahara e del Corno d’Africa) in cui si parla la lingua araba.
I Paesi arabi sono le nazioni la cui lingua ufficiale maggioritaria è l’arabo: ventidue Stati indipendenti che aderiscono alla Lega araba o Lega degli Stati arabi, جَامِعَة اَلدُّوَل اَلْعَرَبِيَّة   Ǧāmiˁat ad-Duwal al-ˁArabiyya, un organismo politico internazionale nato nel 1945.

Il mondo arabo_Arabiyyat

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I nomi dei Paesi arabi e delle loro capitali

1. Dall’Algeria al Libano

 

 Algerìa   الجزائر‎  al-Ǧazāˀir  – Algeri  ﺍﻟﺠﺰﺍﺋﺮ  al-Ǧazāˀir

Nome ufficiale  الجمهورية الجَزائرية الديمقراطية الشعبية  al-Ǧumhūriyya l-Ǧazāˀiriyya d-Dīmūqrāṭiyya š-Šaˁbiyya, “Repubblica Democratica Popolare di Algeria”.
Il nome proprio ﺍﻟﺠﺰﺍﺋﺮ  al-Ǧazāˀir significa “le isole” (plurale fratto di  جَزِيرَة  ǧazīra).

 

   Bahrèin  ﺍﻟﺒﺤﺮﻳﻦ‎  al-Baḥrayn  Manama  اَلْمَنَامَة  al-Manāma

Nome ufficiale مملكة البحرين  Mamlakat al-Baḥrayn, “Regno del Bahrèin”. Il nome proprio ﺍﻟﺒﺤﺮﻳﻦal-Baḥrayn significa “i due mari” (duale di بَحْر  baḥr).
Il nome proprio  اَلْمَنَامَة  al-Manāma significa “il luogo del sonno/del riposo; il luogo dei sogni” (composto dal prefisso locativo  مَـ  ma-, “luogo in cui…” e dal verbo نَامَ  ‎nāma, “dormire”, dalla radice  ن و م ‎  n-w-m, “sonno”). 

 

   Arabia Saudita   العربية  السعودية‎  al-ˁArabiyya s-Saˁūdiyya Riyàd/Riad  اَلرِّيَاض  ar-Riyāḍ

Nome ufficiale  ﺍﻟﻤﻤﻠﻜﺔ ﺍﻟﻌﺮﺑﻴﺔ ﺍﻟﺴﻌﻮﺩﻳﺔ‎  al-Mamlaka l-ˁArabiyya s-Saˁūdiyya, “il Regno dell’Arabia Saudita”.
Il nome proprio اَلرِّيَاض  ar-Riyāḍ  significa “i giardini” (plurale di  روﺿﺔ  rawḍa).

 

   Comore  ﺟﺰﺭ ﺍﻟﻘﻤﺮ  Ğuzur al-Qamar Moroni  موروني  Mūrūnī

Nome ufficiale  الاتحاد ﺍﻟﻘﻤﺮي  al-Ittiḥād al-Qamarī, “Unione delle Comore”.
Il nome proprio ﺟﺰﺭ ﺍﻟﻘﻤﺮ  Ğuzur al-Qamar significa “isole della luna” (da جُزُر  ǧuzur e قَمَر  qamar), ma anche “isole del Madagascar”: nel Medioevo i cartografi arabi chiamavano il Madagascar Gezirat Al-Komor, “isole della luna”.

 

   Egitto  ﻣﺼﺮ‎  Miṣr Il Cairo  اَلْقَاهِرَة  al-Qāhira

Nome ufficiale جمهورية مصر العربية  Ǧumhūriyyat Miṣr al-ˁArabīyya, “Repubblica Araba d’Egitto”.
Il nome arabo moderno dell’Egitto, Miṣr, deriva dalla radice semitica m-ṣ-r, in origine “metropoli; civilità” e anche “paese; terra di frontiera”.
Il nome proprio  اَلْقَاهِرَة  al-Qāhira  significa “la forte, la vittoriosa, la conquistatrice” ed è il nome ufficiale della città, che però viene chiamata semplicemente Miṣr, pronunciato Maṣr in arabo egiziano.

 

   Emirati Arabi Uniti  ﺍﻹﻣﺎﺭﺍﺕ ﺍﻟﻌﺮﺑﻴﺔ ﺍﻟﻤﺘﺤﺪﺓ  al-ˀImārāt l-ˁArabiyya l-Muttaḥida Abu Dhabi  أَبُو ظَبِي  ˀAbū Ẓabī

Nome ufficiale  دولة الإمارات العربية المتحدة  Dawlat al-ˀImārāt l-ˁArabiyya l-Muttaḥida, “Stato degli Emirati Arabi Uniti”.
Il nome della capitale, أَبُو ظَبِي  ˀAbū Ẓabī, significa “padre della gazzella” (da أَبُو  ˀabū, “padre di”, in stato costrutto, e  ظَبْي  ‎ẓaby, “gazzella”).

 

  Gibùti  جيبوتي‎  Ğībūtī Gibùti جيبوتي‎  Ğībūtī

Nome ufficiale جمهورية جيبوتي  Ǧumhuriyyat Ğībūtī, “Repubblica di Gibuti”.

 

  Giordània  الأُرْدُنّ‎  al-ˀUrdunn Amman  عَمَّان‎  ˁAmmān

Nome ufficiale المملكة الأردنية الهاشمية‎  al-Mamlaka l-ˀUrdunniyya l-Hāšimiyya, “Regno Hashemita di Giordania”.
Il termine  هَاشِمِيّhāšimiyy (n./a.), “hashemìta” (o hashimìta), deriva dal nome proprio  هَاشِم Hāšim, lett. “[colui che] rompe il pane”, dal verbo هَشَمَhašama, “rompere, frantumare”.
Il nome proprio del regno di Giordania deriva da quello del fiume Giordano, dalla radice ebraica י־ר־ד ‎  y-r-d, “scendere” (verso il Mar Morto) o da quella araba و ر د  w-r-d, “venire, arrivare” (a una fonte d’acqua più grande).

 

  Iraq  العراق‎  al-ˁIrāq Baghdad/Bagdad  بَغْدَاد  Baġdād

Nome ufficiale جمهورية العراق‎  Ǧumhūriyyat al-ˁIrāq, in curdo كۆماری عێراق  Komarî Êraq, “Repubblica d’Iraq”.
Il nome proprio العراق‎  al-ˁIrāq ha diverse possibili etimologie: forse risale all’antica città sumerica di Uruk (oggi Warka); secondo alcune fonti arabe deriva dall’aggettivo عَرِيق ˁarīq, “profondamente radicato” (dalla radice ع ر ق ‎  ˁ-r-q, relativa alle “radici”) e secondo altre dal medio-persiano erāq, “bassopiano”.
Il nome della capitale, بَغْدَاد  Baġdād, deriva dal medio-persiano bagdād, “donato da Dio, dono di Dio”.

 

  Kuwait   اَلْكُوَيْت  al-Kuwayt Città del Kuwait  مدينة الكويت‎  Madīnat al-Kuwait

Nome ufficiale دولة الكويت  Dawlat al-Kuwayt, “Stato del Kuwait”.
Il nome proprio اَلْكُوَيْت  al-Kuwayt  in arabo classico significa “fortezza costruita vicino all’acqua/al mare”, forma diminutiva di  كوت  kūt, “fortezza” (dalla radice  ك و ت ‎  k-w-t).
La capitale è chiamata مدينة الكويت‎  Madīnat al-Kuwait  o semplicemente الكويت al-Kuwait.

 

  Libano  لُبْنَان  Lubnān Beirut  بَيْرُوت  Bayrūt

Nome ufficiale  اَلْجُمْهُورِيَّة اَللُّبْنَانِيَّة  al-Ǧumhūriyya l-Lubnāniyya, “Repubblica del Libano”.
Il nome proprio  لُبْنَان  Lubnān deriverebbe dalla radice semitica  ﻟ ﺒ ﻦ  l-b-n, che veicola il concetto di “bianco” e “latte” (ebraico לָבָן laván, “bianco”, e arabo لَبَن  laban, “latte”), probabilmente in riferimento alla cima innevata del Monte Libano.
Il nome della capitale risale forse al fenicio Bêrūt (pl.), “pozzi; sorgenti d’acqua” (arabo بِئْر  biˀr, “pozzo, fonte”, ebraico בְּאֵר  b’er, “pozzo”).

 

[Continua…]

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Lessico geografico e politico

اِتِّحَاد   ittiḥād (n.m.), اِتِّحَادَات ‎   ittiḥādāt (pl.): unione [nome verbale del verbo اِتَّحَدَ  ittaḥada, “essere uno, unito; unirsi (con)”]

أُرْدُنِّيّ  ˀurdunniyy (a.), أُرْدُنِّيَّة  ‎ ˀurdunniyya (f.): giordano

إِمَارَة   ˀimāra (n.f.),  إِمَارَاتˀimārāt (pl.): emirato, principato

بَحْر   baḥr (n.m.), بِحَار ‎  biḥār (pl.), بَحْرَيْن  baḥrayn (duale): mare

بَلَد   balad (n.m./f.),بِلَاد ‎  bilād / بُلْدَان  buldān (pl.): paese; regione, territorio

دَوْلَة  dawla (n.f.), دُوَل ‎  duwal (pl.), دَوْلَة  dawlat (stato costrutto): Stato, paese [dalla radice  د و ل ‎  d-w-l, “alternanza, stato”]

جَزِيرَة  ǧazīra (n.f.), جُزُر  ǧuzur (pl.), اَلْجَزَائِر  al-ǧazāˀir (plurale fratto): isola

جَامِعَة  ǧāmiˁa (n.f.),  جَامِعَات ‎  ǧāmiˁāt (pl.), جَامِعَة  ǧāmiˁat (stato costrutto): società, lega, federazione, unione, comunità [dalla radice  ج م ع ‎  ǧ-m-ˁ, “riunione, raccolta”]

جُمْهُورِيَّة  ǧumhūriyya (n.f.), جُمْهُورِيَّة  ǧumhūriyyat (stato costrutto): repubblica [derivato da جُمْهُور  ǧumhūr, “moltitudine, massa, folla; popolo; pubblico”]

سَعُودِيّ  saˁūdiyy (a.),  سَعُودِيَّة  saˁūdiyya (f.): saudita [derivato da السَعُود  as-saˁūd, la Casa di Saud“]

شَعْبِيّ  šaˁbiyy (a.), شَعْبِيَّة   ‎šaˁbiyya (f.): popolare; nazionale [derivato da شَعْب  šaˁb, “popolo; nazione; etnia”]

قَمَر   qamar (n.f.), أَقْمَارˀaqmār (pl.): luna; satellite

مُتَّحِد  muttaḥid (a.), مُتَّحِدَة   ‎muttaḥida (f.): unito [derivato dal participio attivo del verbo اِتَّحَدَ  ittaḥada, “essere uno, unito; unirsi (con)”]

مَدِينَة   ‎madīna (n.f.), مُدُن ‎  mudun / مَدَائِن ‎  madāˀin / مُدْن  ‎ mudn (pl.): città

مَمْلَكَة   mamlaka (n.f.): regno; impero; sovranità

عَرَبِيّ ˁarabiyy (a.), عَرَبِيَّة  ˁarabiyya (f.): arabo [derivato dal nome عَرَب ˁarab, “Arabi; beduini”, dalla radice  ع ر ب  ‎ ˁ-r-b]

عَاصِمَة  ˁāṣima (n.f.), عَوَاصِم ˁawāṣim (pl.): capitale; metropoli

عَلَم  ˁalam (n.m.),  أَعْلَام ‎  ˀa‎ˁlām (pl.): bandiera, vessillo; simbolo, emblema [dalla radice  ع ل م ‎  ˁ-l-m, “sapere, conoscenza”]

عَالَم  ˁālam  (n.m.),عَالَمُون ‎  ˁālamūn / عَوَالِم  ˁawālim: mondo; universo, cosmo [dalla radice  ع ل م ‎  ˁ-l-m, “sapere, conoscenza”]

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Fonti:

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Immagine: Il mondo arabo, dal sito Arabiyyat di Eros Baldissera

 

“Maestro”, يا مُعَلِّم yā muˁallim

Dedicato ai miei maestri di traduzione e scrittura, ai miei professori di filologia e glottologia e a tutti gli artigiani della parola.

 

Maestro, insegnante, professore, artigiano, ‘mastro’…

In arabo tre parole esprimono il concetto di maestro. Hanno origine diversa e si applicano ad ambiti diversi dell’insegnamento. In tutti e tre i casi, però, sono legate a figure che conoscono e dominano una disciplina, un mestiere, un’arte al punto da poterla trasmettere: “esperti della materia” che diventano guide per altri .

 

مُعَلِّم

muˁallim (n.m.), femm. مُعَلِّمة  muˁallima: maestro; insegnante; padrone di bottega

 

Il termine muˁallim deriva dalla radice ع ل م ‎  ˁ-l-m, che contiene l’idea generale di conoscenza e sapere.
Letteralmente significa maestro e può essere usato anche per rivolgersi a un docente, ad esempio un insegnante di scuola primaria, ma è molto comune per interpellare un artigiano – come in italiano la parola mastro.
Con l’espressione  !يا مُعَلَّم,  muˁallim!
ci si rivolge a un cameriere.

📌  Altre parole per cameriere:

  • il termine standard  نَادِل  nādil (n.m.), usato in letteratura;
  • il francesismo  جَرْسُون ‎  garsōn (n.m.), colloquiale e regionale.

 

مُدَرِّس

mudarris (n.m), femm.  مُدَرِّسَة  mudarrisa: docente; insegnante; maestro; professore

 

La parola mudarris è usata per riferirsi a un insegnante e deriva dalla radice د ر س ‎  d-r-s, che veicola il campo semantico dello studio.

📌  Un sostantivo a prefisso مُـmu- [la lettera م mīm a inizio parola vocalizzata in ـُ  ḍamma (u breve)] è il participio attivo di un verbo e indica colui che compie l’azione, quindi spesso un nome di mestiere:

مُتَرْجِم  mutarǧim, “traduttore, interprete” [lett. “colui che traduce, interpreta”]
⇒   participio attivo del verbo tarǧama, “tradurre, interpretare”

 

أُسْتَاذ 

ˀustāḏ, (n.m.), femm. أُسْتَاذَة  ˀustāḏa: professore, maestro, insegnante; mastro

 

Derivato dal persiano استاد  ostâd (“maestro; mastro”), il termine ˀustāḏ  si usa per rivolgersi a un professore, con l’espressione !يَا أُسْتَاذ, ˀustāḏ!

ustad_Hans Wehr

Ustād (anche Usthad, Ustāth) è un titolo onorifico usato in Medio Oriente, Asia meridionale e Sudest asiatico e in molte lingue del mondo islamico (arabo, persiano, urdu, punjabi, pashto, turco, curdo).

Il titolo, preposto al nome proprio, era utilizzato storicamente per rivolgersi a insegnanti e artisti stimati, in particolare musicisti, con il significato di maestro.

In persiano e nei Paesi di lingua araba si usa come titolo accademico per un professore universitario.

 

La particella vocativa يَا 

La particella vocativa يَا  (categoria grammaticale حَرْف  ḥarf) si usa in interiezioni ed espressioni per interpellare o rivolgersi a qualcuno. È preposta al nome di persona, al nome comune o al pronome e si traduce con “O/Ehi… “, anche se spesso in italiano il vocativo non è marcato.
Il nominale che segue viene considerato determinato.

!يَا يُوسُف   Yūsuf!, “Giuseppe!”

!يَا قَلْبي     yā qalb-ī!, “cuore mio!”

!يَا هٰذَا    yā hāḏā!, “ehi tu!” (lett. ‘ehi questo!’, masch.)

📌  L’espressione !يَا حَبِيبِي‎   yā ḥabīb-ī!, “amico mio!” traduce anche “caro, amore”, “caro mio, amico, ehi tu” e, in tono ironico e sarcastico, “vecchio mio”.

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Fonti

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Immagine tratta da: Arabic-English Dictionary. The Hans Wehr Dictionary Of Modern Written Arabic (pdf, p.15), Edited by J.M. Cowan, © Spoken Languages Services, 1976, Internet Archive Community Texts

Altri appunti:

✏   “Famiglie di parole”: radice, أَصْل, e schema, وَزْن

✏   Nome, اِسْم ism

✏   “Movimento”, حركات‎ ḥarakāt