Dopo un mesetto di esercitazioni nell’ascolto, nella pronuncia e nella scrittura, ho provato a fare la spesa (تَسَوَّقَ tasawwaqa, verbo). Dalla mia prima spesa (تَسَوُّق tasawwuq, nome) ho portato a casa frutta fresca e qualche conoscenza in più sull’arabo e sulle influenze e i “passaggi” fra diverse lingue e culture.
برتقال, burtuqāl e نارنج, nāranğ
La parola usata in arabo per arance è برتقال burtuqāl (nome collettivo, sin. برتقان burtuqān), che ha sostituito il termine persiano نارنج nāranğ (lett. “[frutto] favorito degli elefanti”), da cui deriva l’italiano arancia, lo spagnolo naranja e l’ungherese narancs. Nella letteratura italiana del XIX secolo a volte l’arancia viene chiamata portogallo; in greco si chiama πορτοκάλι, in rumeno portocală e in albanese portokall. È interessante notare quante declinazioni di arancia troviamo nei dialetti italiani.
In arabo برتقال burtuqāl indica l’arancia dolce (Citrus sinensis), mentre نارنج nāranğ indica l’arancia amara (Citrus aurantium).
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Lettere
نون nūn è la venticinquesima lettera dell’alfabeto arabo
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Immagini: © Silvia Pellacani; Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0
Altri appunti:
Glossario di arabismi in italiano / 1