Venti parole per parlare di Islam

Negli ultimi decenni la parola Islam è entrata di prepotenza nei media. […] Di cosa stiamo parlando quando usiamo la parola Islam? Di una religione o di un mondo probabilmente ‘altro’ rispetto al nostro? […] Parlare di Islam oggi significa, per molti versi, constatare la misura di una distanza, quella fra ‘noi’ e ‘loro’ che si fa di giorno in giorno più corta e, anzi, spesso si annulla. […] La parola Islam diviene un contenitore in cui raccogliere nozioni su religione, politica, società e cultura ‘altre’.

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In Islam in 20 parole (Laterza, 2016) Lorenzo Declich – esperto di mondo islamico contemporaneo, traduttore dall’arabo e ideatore della rassegna Islametro – indaga sui significati e sugli usi di venti parole e traccia un vademecum che accompagna il lettore in un percorso di rimandi incrociati, per “riaprire le porte della curiosità” e cercare di ridurre la distanza, la “zona grigia” fra realtà e stereotipi sull’Islam.

La religione islamica e le sue espressioni confessionali

Le voci  Corano الْقُرْآن  al-qurˀānMuhammad مُحَمَّد  muḥammadAllah اَلله ‎ Allāhfitna فِتْنَة  fitna (divisione, sedizione, scisma) e  umma أُمَّة  ˀumma (nazione, comunità, “comunità dei credenti”) introducono le nozioni fondamentali sulla religione islamica e i temi dell’unitarietà e delle diverse espressioni confessionali dell’Islam.

Il rapporto fra religione e politica e il quadro storico

Le voci  din دِين  dīn (religione, culto),  dawla  دَوْلَة  dawla (Stato),  jihad جِهَاد  jihād (sforzo; combattimento),  Arabi عَرَب ˁarab (Arabi; beduini),  imam إِمَام  ˀimām (capo religioso)  e  iman إِيمَان  ˀīmān (credo, fede religiosa) stimolano la riflessione sul rapporto fra religione e politica e sull’importanza della spiritualità e del culto nell’Islam, collocando le nozioni nel loro quadro storico.

La geografia del mondo arabo, l’Islam nel XXI secolo e l’Islam “percepito”

Le altre voci aiutano a circoscrivere la geografia del mondo arabo e il variegato quadro etnico-linguistico del mondo islamico – Medio OrientePopoli -, affrontano il tema della relazione dell’Islam con il mondo moderno e la globalizzazioneModernità, Politica, Economia – ed entrano nella “zona grigia” fra Islam reale e Islam “percepito” – Orientalismo, Islamofobia, Terrorismo, Donne.

 

📖 In BibliotecaIslam in 20 parole di Lorenzo Declich, © Laterza 2016

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Altri appunti:

✏  Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte

✏  “Islamico” e “islamista”, significato e uso

✏  Glossario di arabismi in italiano / 2    Licenza Creative Commons

 

Le 100 parole arabe disegnate da Fahd Al Fraikh

Fahd Al-Fraikh, saudita, ha unito la specializzazione in Ingegneria informatica e la passione per graphic design e progettazione tipografica per rappresentare in immagini il significato di 100 parole della lingua araba.

 

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اِقْتِبَاس  iqtibās: adattamento (di un testo); prestito (fig.); citazione

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أَحْوَل  ˀaḥwal: strabico

fahdalfraikh.curiosity-fuḍūl

فُضُول  fuḍūl: curiosità

fahdalfraikh.rough-ḵašin

خَشِن  ḵašin: ruvido; grossolano, rozzo; brusco

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حُرِّيَّة  ḥurriyya: libertà

Le 100 parole arabe disegnate e altri progetti di Fahd nel suo portfolio su Bēhance.

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Fonti:

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Altri appunti:

✏  Segni di punteggiatura, ﻋﻼﻣﺎﺕ ﺍﻟﺘﺮﻗﻴﻢ ˁalāmat at-tarqīm

“L’arabo apre la mente”

«Perché hai deciso di studiare arabo?» «Non lo so, so soltanto che mi sto divertendo molto.»

Da un paio di mesi ho iniziato un nuovo viaggio (سفر  safar), che mi regala ogni giorno sorprese ed emozioni.

Già qualche anno fa mi ero avvicinata all’arabo (عَرَبيْ  ˁarabiyy), con l’aiuto della guida introduttiva La lingua araba di Giuliano Mion (Carocci, 2008) e della dispensa La trascrizione dell’arabo in caratteri latini (2006) di Giulio Soravia. Forse per eccessiva riverenza per una lingua semitica, così distante dalle lingue indoeuropee che conoscevo, avevo deciso di rinviare l’impresa.

Negli ultimi tempi ho sentito però il bisogno di colmare una lacuna culturale e alla fine mi sono lasciata trascinare dalla curiosità, dal desiderio di mettermi in gioco e da una spinta affettiva, la stessa che mi aveva portato a imparare e approfondire altre lingue. Ho selezionato alcune risorse che avevo messo da parte, ho raccolto nuovo materiale in rete e mi sono lanciata alla scoperta di pronunce e accenti e dei 28 grafemi dell’alfabeto.

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Dopo aver esplorato i primi “segreti” di una lingua che trascrive solo le consonanti (ma non registra le ‘doppie’!) e le tre vocali lunghe (ā, ī, ū), la scrittura araba mi ha rivelato tutto il suo fascino e mi ha aperto la porta sui mondi e i popoli di una civiltà millenaria.

 

«Apprendere l’arabo rappresenta certamente un viaggio particolare, …sarà bene controllare che bagagli, biglietti e documenti siano in ordine.»

Ho scelto di farmi guidare nel viaggio dal manuale Corso di arabo contemporaneo. Lingua standard – Livelli A1-B2, curato da Olivier Durand, Angela Daiana Langone e Giuliano Mion, che nella “Premessa” suggeriscono di applicarsi a questa lingua con esercizio e costanza e di studiarla per trarne piacere e accrescere la capacità di riflessione:

«…la vita può essere pensata in maniera diversa. […] Anche l’arabo… è suscettibile di aprire la mente in misura considerevole e salutare.»

Corso arabo Hoepli

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📖 In BibliotecaCorso di arabo contemporaneo. Lingua standard – Livelli A1-B2, O. Durand, A. D. Langone, G. Mion, © Hoepli 2010

Immagine: kāf  (isolated form), Wikimedia Commons, public domain mark